Hunt: Showdown 1896 - The Phantom of the Catacombs

Questo DLC contiene un Cacciatore, due armi e un utensile: - La Scultrice d'Ossa (Cacciatore) - Foro (Romero 77 Hatchet) - Midollo Fresco (Uppercut) - Sacca di Pelle (kit di pronto soccorso) Le campane di Notre-Dame de Paris esplosero in un urlo agonizzante che lacerò la notte, eppure la Ville Lumière continuò a dormire indisturbata allo scandire delle ore. I cinque giorni di pioggia avevano inzuppato il paesaggio urbano e Béatrice Maunet era ormai fradicia ed esausta. Aveva cercato in ogni viale e in ogni vicolo, eppure di suo figlio Henri non si vedeva nemmeno l'ombra. L'unica zona rimasta inesplorata era il mondo sotterraneo. La disperazione condusse i suoi passi all'entrata delle catacombe di Parigi. Una debole speranza si riaccese nel suo cuore quando lesse a voce alta l'avvertimento che sovrastava l'ingresso: ""Arrête! C'est ici l'empire de la mort"". Consapevole che il suo Henri fosse un bambino coraggioso, la donna si addentrò nei corridoi bui. Dopo migliaia di passi nell'abisso, nel mondo dei vivi presero a susseguirsi il giorno e la notte, ma nei corridoi dei morti il tempo si era arrestato. Béatrice lasciò che le sue dita memorizzassero le ossa e i crani, le crepe e le fratture che li rendevano unici. L'oscurità si era impossessata della sua mente e della sua anima, e le pareti stipate di ossa sussurravano infinite storie di agonia e morte. Proseguì i suoi passi fino a raggiungere un corridoio buio e inesplorato, dove riconobbe dei lineamenti familiari. Lasciò che le ossa la guidassero fino all'uscita e riemerse con il corpo di suo figlio tra le braccia... esanime e in decomposizione. Béatrice lavò i resti del suo bambino con meticolosità, offrendogli un ultimo bagno. Con la mente offuscata dal rimorso, sperava di potergli porgere l'estremo saluto nelle catacombe, dove tutto era iniziato. A ogni mezzanotte porgeva le sue ossa alle pareti, inserendole con il rispetto e la precisione di un'artista, nella speranza che avrebbero accettato il suo prezioso figlio. Ma le mura si erano fatte silenziose e con il passare degli anni Béatrice perse il proprio nome e la propria volontà, diventando la Scultrice d'Ossa, o il fantasma delle catacombe, come soleva chiamarla chi l'aveva vista addentrarsi nell'abisso a ogni rintocco della mezzanotte. E mentre il tempo soffocava fino all'ultima scintilla di speranza, giunse una lettera che parlava della Louisiana come di un ricettacolo di anime perdute. Per tutta la traversata dell'Atlantico, la donna fu vista accarezzare teneramente la sacca che aveva fabbricato. Nessuno osava credere che quel cencio fosse realmente la pelle di suo figlio, eppure la donna sembrava trovare estremo conforto nel suo tocco familiare.